By Maddalena Fava – Partner of Cooperativa Ziguele
English Version
Every year, millions of tons of waste end up in the sea or in the port area; this phenomenon derives from: poor management and collection of waste, lack of infrastructure, little knowledge about the serious consequences on the natural habitat.
Since the 1970s, the scientific community has been paying attention to this phenomenon, known as “marine litter“: “any durable material produced by man and abandoned in the marine environment; waste resulting from human activities whose destiny is to accumulate in the marine environment”.
Fishing, aquaculture and recreational waste includes special waste (batteries, motor oils), organic waste (undersized species, waste), waste collected at sea (plastic, glass, paper and cardboard, fabric, wood, ferrous material).
Currently, in the ports, this waste has a disorganized management: no space is available for storage and there are no operating methods for disposal. The reuse practices of the organic fraction are completely absent. Because of this, fishermen who collect waste from the sea, not finding suitable structures on the ground, abandon them back into the water, helping to increase environmental problems even in port areas.
PRiSMa-Med is a cooperation project funded on the Interreg Maritime program, born precisely to combat these problems.
The project involves several public and private partners located in three Italian regions, Liguria (Liguria Region, TICASS Scrl), Tuscany (Tuscany Region, Gestimar Scpa, CIRSPE) Sardinia (FLAG North Sardinia, Union Comuni Alta Gallura), and Corsica (Chamber of Commerce of Ajaccio and Southern Corsica).
The objective is the characterization of the waste produced by fishing activities or collected at sea and to reinsert them in the production cycle through feasibility studies of recovery chains.
We want to contribute to the reduction of waste and waste deriving from fishing, aquaculture and therefore from ports. To do this we need a system of governance, integrated management and development of the circular economy. It is important to ensure the improvement of environmental, logistic and hygienic-sanitary aspects of port areas, through a “waste supply chain” and the preparation of ad hoc ecological islands that follow guidelines for storage and disposal and identifying physical spaces suitable for the realization of the islands.
The phases of the project have been divided as follows:
• Monitoring and Classification: through direct interviews, sampling and data collection to assess the state of affairs relating to the type and quantity of waste, as well as analyzing in detail the methods currently adopted in ports for their treatment. To do this we will use the administration of targeted questionnaires.
• Creation of 4 pilot projects: these are aimed at evaluating the best operating methods for the management of the different types of waste produced and/or collected by fishermen and fish farmers:
o Liguria Region is focusing on organic waste and its re-use through a feasibility plan for the creation of special processing plants;
o Tuscany Region is working on the recovery of disused fishing nets with a collection point;
o FLAG North Sardinia is dealing with the re-use of the inorganic fraction deriving from shellfish farming, defining the quantity, volume, chemical composition, microbiological quality and the correct destination of the waste;
o Ticass with CCI2A Ajaccio is working on the management, waste disposal and preparation of ecological islands;
• Sharing and implementation of best practice protocols for urban and special waste management, for waste reuse and for blue / net.
The activities of PrismaMed, started in 2018, have already obtained as a first result a photograph of the existing situation collecting information on the quality and quantity of waste that are encountered at sea through fact-finding sessions, with over 700 completed questionnaires, addressed to subjects whose economic growth it depends on the sea as fishermen, fish farmers, boaters and port authorities.
Starting from the results of these studies, various protocols of good practices and criteria for the management of different waste will be developed, as well as application guidelines for the full implementation of the future “Salva Mare” decree, currently being studied by the Minister of Environment and Protection of the territory and the sea.
Versione Italiano
Ogni anno, milioni di tonnellate di rifiuti finiscono in mare o nell’area portuale; questo fenomeno deriva da: cattiva gestione e raccolta dei rifiuti, mancanza di infrastrutture e scarsa conoscenza delle gravi conseguenze sull’habitat naturale.
Fin dagli anni Settanta, la comunità scientifica è stata attenta a questo fenomeno, noto come “rifiuti marini“: “qualsiasi materiale durevole prodotto dall’uomo e abbandonato nell’ambiente marino; rifiuti derivanti da attività umane il cui destino è quello di accumularsi nell’ambiente marino”. I rifiuti della pesca, dell’acquacoltura e del tempo libero comprendono i rifiuti speciali (batterie, oli per motori), i rifiuti organici (specie sottodimensionate, rifiuti), i rifiuti raccolti in mare (plastica, vetro, carta e cartone, tessuto, legno, materiale ferroso).
Attualmente, nei porti, questi rifiuti hanno una gestione disorganizzata: non c’è spazio per lo stoccaggio e non ci sono metodi operativi per lo smaltimento. Le pratiche di riutilizzo della frazione organica sono completamente assenti. Per questo motivo, i pescatori che raccolgono i rifiuti dal mare, non trovando strutture adeguate a terra, li abbandonano nuovamente in acqua, contribuendo ad aumentare i problemi ambientali anche nelle aree portuali.
PRiSMa-Med è un progetto di cooperazione finanziato dal programma Interreg Maritime, nato proprio per combattere questi problemi. Il progetto coinvolge diversi partner pubblici e privati situati in tre regioni italiane, Liguria (Regione Liguria, TICASS Scrl), Toscana (Regione Toscana, Gestimar Scpa, CIRSPE), Sardegna (FLAG Nord Sardegna, Union Comuni Alta Gallura), e Corsica (Camera di Commercio di Ajaccio e Corsica del Sud).
L’obiettivo è la caratterizzazione dei rifiuti prodotti dalle attività di pesca o raccolti in mare e il loro reinserimento nel ciclo produttivo attraverso studi di fattibilità delle filiere di recupero. Vogliamo contribuire alla riduzione degli scarti e dei rifiuti derivanti dalla pesca, dall’acquacoltura e quindi dai porti. Per fare questo abbiamo bisogno di un sistema di governance, di gestione integrata e di sviluppo dell’economia circolare. È importante garantire il miglioramento degli aspetti ambientali, logistici e igienico-sanitari delle aree portuali, attraverso una “filiera dei rifiuti” e la predisposizione di isole ecologiche ad hoc che seguano le linee guida per lo stoccaggio e lo smaltimento e l’individuazione di spazi fisici idonei alla realizzazione delle isole.
Le fasi del progetto sono state così suddivise:
–Monitoraggio e classificazione: attraverso interviste dirette, campionamenti e raccolta dati per valutare lo stato di fatto relativo alla tipologia e alla quantità dei rifiuti, oltre ad analizzare nel dettaglio le metodologie attualmente adottate nei porti per il loro trattamento. Per fare ciò ci avvarremo della somministrazione di questionari mirati.
–Creazione di 4 progetti pilota: sono finalizzati a valutare le migliori modalità operative per la gestione dei diversi tipi di rifiuti prodotti e/o raccolti da pescatori e acquacoltori:
o la Regione Liguria si sta concentrando sui rifiuti organici e sul loro riutilizzo attraverso un piano di fattibilità per la realizzazione di impianti di trasformazione speciali;
o la Regione Toscana sta lavorando al recupero delle reti da pesca dismesse con un punto di raccolta;
o la BANDIERA Nord Sardegna si sta occupando del riutilizzo della frazione inorganica derivante dalla molluschicoltura, definendo la quantità, il volume, la composizione chimica, la qualità microbiologica e la corretta destinazione dei rifiuti;
o Ticass con CCI2A Ajaccio si occupa della gestione, dello smaltimento dei rifiuti e della preparazione delle isole ecologiche;
–Condivisione e implementazione di protocolli di best practice per la gestione dei rifiuti urbani e speciali, per il riutilizzo dei rifiuti e per il blu/rete.
Le attività di PRiSMa-Med, iniziate nel 2018, hanno già ottenuto come primo risultato una fotografia della situazione esistente raccogliendo informazioni sulla qualità e quantità dei rifiuti che si incontrano in mare attraverso sessioni di indagine conoscitiva, con oltre 700 questionari compilati, rivolti a soggetti la cui crescita economica dipende dal mare come pescatori, acquacoltori, diportisti e autorità portuali.
A partire dai risultati di questi studi saranno sviluppati diversi protocolli di buone pratiche e criteri per la gestione dei diversi rifiuti, nonché linee guida applicative per la piena attuazione del futuro decreto “Salva Mare“, attualmente allo studio del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare.