MAFRIC

INNOVATION IN THE WORLD OF SUSTAINABLE ITALIAN FASHION  

Founded in 2019 by Giovanni Lucchesi after returning from a year-long volunteering experience in Zambia, Mafric is an ethnic-ethical clothing line with an ambitious mission: to promote the employment of people in fragile situations, while conveying a message of multiculturalism, inclusion and sustainability through fashion.   

Mafric creates its collections starting from fabrics with prints reminiscent of the colours and patterns typical of Africa, combining them with plain-coloured fabrics to create garments that combine purely Italian style and quality with the exotic colours of distant cultures. The garments in the collections are made exclusively by social tailors located in the Milan and Como areas, where people from highly vulnerable backgrounds, especially women and migrants but also ex-convicts and people with mental and physical disabilities, learn the trade of professional tailors. In this way, Mafric is personally committed to making up for the lack of social vocation on the territory that characterises most fashion companies in Italy, which neglect the impact their production has on workers and the community. With great commitment also in terms of environmental sustainability, Mafric adopts circular economy dynamics through the use of recovered fabrics and recycling and upcycling processes thanks to collaborations with organisations that have been working in these fields for years. By adopting the principles of Slow Fashion, i.e. slow, ethical and solidarity fashion, Mafric aims to offer an alternative production and consumerist model as opposed to the increasingly criticised Fast Fashion, i.e. fast disposable fashion, whose effects are detrimental to both the environment and society.  

Numerous small local projects with a mission and commitment similar to Mafric’s already exist, what distinguishes Mafric from the others and makes its project unique and innovative, is its modus operandi and the ambitious goal it sets out to achieve. In fact, the Mafric project intends to propose a model of economic sustainability that integrates the logic of profit (i.e. the optimisation of resources and production) with that of non-profit (i.e. a social vision focused on supporting disadvantaged people), achieving an economic sustainability and impact on society that would be difficult to achieve by more traditional realities.

As a matter of fact, in Italy the actors operating in the social sector are mainly small/medium-sized isolated non-profit territorial realities characterised by poor coordination and a visceral refusal to be part of market dynamics. As a result, these organisations are rarely able to achieve economic sustainability, remaining tied to one-off non-repayable funding that hardly lasts. Once such funding ceases, many organisations are often forced to close down, thwarting their efforts and goals. Mafric’s innovation lies precisely in uniting these two realities, profit and non-profit, by creating and managing with an entrepreneurial approach a network of social tailor shops otherwise operating in an individual and unconnected manner. In this way, each tailor’s shop retains its individuality and territorial affiliation, but at the same time becomes part of a broad support network that not only allows it to achieve economic sustainability through which its social impact can be sustained in the long term, but also enables it to expand its reach on a much larger scale than it could do alone. In addition, such management enables it to achieve high economic efficiency by scaling up work, reducing waste and investing where it is most needed, i.e. training and employment of vulnerable people, and adopting recycling and upcycling dynamics that reduce the environmental impact of production.   

All this makes Mafric extremely competitive on the market and at the same time a major player in the field of sustainability in the broadest sense, ranging from social sustainability based on the support of vulnerable groups to environmental sustainability through the adoption of circular economy processes, and economic sustainability through highly efficient management and operations. To date, Mafric’s network counts a dozen social tailor shops in the Milan and Como area, and a chain of about 100 shops in 50 Italian cities in about ten regions. The aim is to involve tailor’s shops in even more cities in the production network to support numbers of over 100 people in fragile situations. The number of partnerships with large companies operating in the fashion sector and beyond, such as Prenatal, Isolmant, Progetto Quid and Vesti Solidale to name but a few, is also growing.

Implemented by Mafric in the fashion field, this model, which envisages the management of non-profit actors according to entrepreneurial dynamics typical of the for-profit sector, has a very important strong point: it can be replicated in very different sectors. It is therefore proposed as a highly sustainable business model that responds to the needs of both industry and society today, in a time of rapid change in which ethics, inclusion and sustainability are all interconnected sides of the same coin.  

Italiano

MAFRIC: INNOVAZIONE NEL MONDO DELLA MODA SOSTENIBILE ITALIANA 

Fondata nel 2019 da Giovanni Lucchesi dopo esser tornato da un’esperienza di volontariato in Zambia durata un anno, Mafric è una linea di abbigliamento etnico-etico con una missione ambiziosa: promuovere l’inserimento lavorativo di persone in situazioni di fragilità, nel contempo trasmettendo un messaggio di multiculturalità, inclusione e sostenibilità tramite il settore della moda.  

Mafric crea le proprie collezioni partendo da tessuti con stampe che ricordano i colori e le fantasie tipiche dell’Africa, associandovi tessuti a tinta unita per dar vita a capi che coniugano stile e qualità prettamente italiani con i colori esotici di culture lontane. A confezionare i capi delle collezioni sono esclusivamente sartorie sociali localizzate nel milanese e nel comasco, dove persone provenienti da contesti di forte vulnerabilità, in particolar modo donne e migranti ma anche ex detenuti e persone con disabilità mentali e fisiche, imparano il mestiere di sarti professionisti.

By Mafric

In questo modo Mafric si impegna in prima persona per sopperire alla mancata vocazione sociale sul territorio che caratterizza la maggior parte delle aziende di moda in Italia, le quali trascurano l’impatto che la loro produzione ha sui lavoratori e sulla comunità.

Con grande impegno anche sul piano della sostenibilità ambientale, Mafric adotta dinamiche di economia circolare tramite l’utilizzo di tessuti di recupero e processi di riciclo e upcycling grazie a collaborazioni con enti da anni operanti in questi settori.  Adottando i principi della Slow Fashion, ovvero la moda lenta, etica e solidale, Mafric si propone di offrire un modello produttivo e consumistico alternativo e opposto alla sempre più criticata Fast Fashion, ovvero la moda veloce usa e getta, i cui effetti sono deleteri sia per l’ambiente sia per la società. 

Esistono però già numerosi piccoli progetti locali con una missione e un impegno simili a quelli di Mafric, quello che distingue Mafric dagli altri e che rende il suo progetto unico e innovativo sono la modalità operativa e lo scopo ambizioso che si propone di raggiungere. Infatti il progetto intende proporre un modello di sostenibilità economica che integra la logica del profit (ovvero l’ottimizzazione delle risorse e della produzione) con quella del no-profit (ovvero una visione sociale incentrata sul supporto di persone svantaggiate), raggiungendo una sostenibilità economica e un impatto sulla società difficilmente ottenibili da realtà più tradizionali. Infatti in Italia gli attori operanti nel settore sociale sono soprattutto piccole/medie realtà territoriali no-profit tra loro isolate caratterizzate da uno scarso coordinamento e da un viscerale rifiuto all’inserimento in dinamiche di mercato. In questo modo tali organizzazioni raramente riescono a raggiungere una sostenibilità economica, rimanendo vincolate a finanziamenti una tantum a fondo perduto che però difficilmente durano nel tempo. Una volta venuti meno tali finanziamenti, molte realtà sono spesso costrette a chiudere, vanificando gli sforzi compiuti e gli obiettivi raggiunti.

L’innovazione di Mafric sta proprio nell’unire queste due realtà, profit e no-profit, creando e gestendo con un approccio imprenditoriale una rete di sartorie sociali altrimenti operanti in modalità nucleare e slegate tra loro. In questo modo, ciascuna sartoria mantiene la propria individualità e appartenenza territoriale, ma nel contempo si inserisce in un ampio network di supporto che non solo le permette di ottenere una sostenibilità economica grazie a cui il suo impatto sociale sia sostenibile sul lungo periodo, ma le consente anche di ampliare il suo raggio d’azione su una scala assai maggiore di quanto potrebbe fare da sola. Inoltre, una simile gestione consente di raggiungere un’elevata efficienza economica tramite un’alta scalabilità del lavoro, riducendo gli sprechi e investendo dove è più necessario, ovvero la formazione e inserimento lavorativo di persone vulnerabili, e l’adozione di dinamiche di riciclo e upcycling che riducano l’impatto ambientale della produzione.  

Tutto questo rende Mafric estremamente competitiva sul mercato e allo stesso tempo un attore di primo piano nel campo della sostenibilità in senso lato, spaziando dalla sostenibilità sociale basata sul supporto di categorie vulnerabili fino alla sostenibilità ambientale tramite l’adozione di processi di economia circolare, passando per la sostenibilità economica mediante una gestione e un piano operativo altamente efficienti.

Ad oggi, la rete di Mafric conta una decina di sartorie sociali nell’area di Milano e Como, e una catena di punti vendita di circa 100 negozi in 50 città italiane in una decina di regioni. L’obiettivo è arrivare a coinvolgere nella rete produttiva sartorie presenti in ancora più città fino a supportare numeri superiori alle 100 persone in situazioni di fragilità. In continua crescita è inoltre il numero di partnership con grandi aziende operanti nel settore della moda e non solo, quali Prenatal, Isolmant, Progetto Quid e Vesti Solidale per citarne alcune.

Implementato da Mafric nel campo del fashion, questo modello che prevede la gestione di attori no-profit secondo dinamiche imprenditoriali tipiche del profit, ha un punto forte molto importante: è replicabile in settori assai disparati. Esso si propone quindi come un modello di business altamente sostenibile che risponde alle necessità sia dell’industria sia della società attuali, in un tempo di rapidi cambiamenti in cui etica, inclusione e sostenibilità sono tutte facce interconnesse della stessa medaglia. 

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