Economia circolare per l’alimentare
Un’interpretazione sistemica di 40 case history del sistema alimentare in relazione agli SDGs
Introduzione: Il cibo nell’economia circolare
L’economia circolare rappresenta un nuovo approccio alla produzione e al consumo, che enfatizza il riutilizzo e l’efficienza delle risorse piuttosto che il tradizionale modello lineare “produci, consuma, smaltisci”. Questo modello sostenibile richiede un design innovativo, tecnologie avanzate e un cambiamento nelle pratiche culturali e sociali, in particolare nel settore alimentare, dove la circolarità ha una lunga storia. Gli antichi metodi di coltivazione riflettono questo principio: ogni parte del cibo viene riutilizzata in vari modi, stabilendo un modello di gestione sostenibile.
Il pensiero circolare nei sistemi alimentari attinge anche a contesti ecologici e industriali, come il “metabolismo industriale”, che trasforma i rifiuti in risorse per nuovi cicli, imitando così i processi naturali. Questo documento, scritto da Franco Fassio e Nadia Tecco, incoraggia un rapporto reciproco e rigenerativo tra sistemi alimentari e natura.
Economia circolare per affrontare le sfide del sistema alimentare
Il sistema alimentare odierno opera prevalentemente secondo un modello lineare che estrae risorse, produce rifiuti e altera i cicli naturali. Le pratiche circolari sono sempre più necessarie per mitigare gli effetti negativi di questo approccio. L‘agricoltura industriale, ad esempio, dipende dalle monocolture e dagli input sintetici, con conseguente perdita di biodiversità, impoverimento del suolo e scarsità d’acqua. A livello globale, l’agricoltura rappresenta circa il 34% dell’uso del suolo, il 69% dell’uso dell’acqua e circa il 30% delle emissioni di gas serra. Entro il 2030, milioni di persone potrebbero non avere accesso all’acqua potabile a causa della domanda agricola.
L’industria alimentare globale deve inoltre far fronte a gravi inefficienze a valle, con circa un terzo di tutto il cibo prodotto che viene sprecato, sufficiente a sfamare milioni di persone che attualmente soffrono la fame. Questo spreco si traduce in un forte impatto ambientale, tra cui la perdita di 250.000 miliardi di litri d’acqua e di 1,4 miliardi di ettari di terreno agricolo ogni anno, oltre ad aggiungere 3,3 miliardi di tonnellate di emissioni di CO₂ nell’atmosfera. Dal punto di vista economico, il valore del cibo sprecato supera i 2.600 miliardi di dollari all’anno, una frazione dei quali potrebbe potenzialmente eliminare la fame nel mondo entro il 2030.
Il sistema alimentare ha anche un impatto sulla salute pubblica, con 795 milioni di persone che soffrono la fame e 1,5 miliardi che soffrono di malattie legate all’obesità. Ogni anno, 36 milioni di persone muoiono per malnutrizione, mentre oltre 29 milioni soccombono a malattie legate alla sovralimentazione. Queste statistiche sottolineano la necessità critica di passare a un’economia circolare nel settore alimentare, con l’obiettivo di ridurre al minimo gli sprechi, ottimizzare l’uso delle risorse e migliorare i risultati in termini di salute dell’ambiente e della comunità.
Economia circolare e sistema alimentare: Verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs)
Le iniziative di economia circolare nel settore alimentare sono in linea con diversi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG), in particolare quelli che riguardano il consumo responsabile, la salute e la sostenibilità ambientale. Sebbene le pratiche circolari abbiano guadagnato terreno, spesso rimangono di portata limitata e non hanno ancora raggiunto il loro pieno potenziale nell’industria alimentare. La transizione verso un modello circolare nei sistemi alimentari richiede un cambiamento sistemico e normativo che si allinei con gli obiettivi degli SDG, come l’SDG 12 (produzione sostenibile), l’SDG 2 (fame zero) e l’SDG 3 (buona salute e benessere).
La raccolta e l’analisi di 40 casi studio offrono spunti di riflessione sull’attuale integrazione dei principi dell’economia circolare nei sistemi alimentari e rivelano potenziali aree di miglioramento. Facendo da ponte tra teoria e pratica, questi casi evidenziano l’impatto più ampio delle strategie circolari nel promuovere sistemi alimentari sostenibili e resilienti, che contribuiscono in modo significativo a una crescita sostenibile e sostenibile.
Il sistema alimentare ha anche un impatto sulla salute pubblica, con 795 milioni di persone che soffrono la fame e 1,5 miliardi che soffrono di malattie legate all’obesità. Ogni anno, 36 milioni di persone muoiono per malnutrizione, mentre oltre 29 milioni soccombono a malattie legate alla sovralimentazione. Queste statistiche sottolineano la necessità critica di passare a un’economia circolare nel settore alimentare, con l’obiettivo di ridurre al minimo gli sprechi, ottimizzare l’uso delle risorse e migliorare i risultati in termini di salute dell’ambiente e della comunità.
Economia circolare nei sistemi alimentari: Panoramica sulla metodologia
Questo studio utilizza il modello “wedding cake”, sviluppato da Rockström e Sukhdev, come quadro di riferimento per valutare come le pratiche di economia circolare nei sistemi alimentari si allineino agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite. Questo modello sottolinea l’interconnessione tra biosfera, società ed economia, con l’ambiente come fondamento che sostiene le strutture economiche e sociali. Nei sistemi alimentari, le pratiche di economia circolare contribuiscono a diversi SDG, in particolare l’SDG 2 (Fame zero), l’SDG 3 (Buona salute e benessere), l’SDG 12 (Consumo e produzione sostenibili) e l’SDG 17 (Partenariati per gli obiettivi).
Attraverso casi di studio, questa ricerca ha analizzato diverse pratiche di economia circolare nel settore alimentare, concentrandosi sulle aziende che attuano iniziative relative ai rifiuti alimentari, ai sottoprodotti e ai rifiuti di imballaggio.
Ogni caso è stato selezionato in base alla sua rilevanza per i principi dell’economia circolare, valutati da fonti terze credibili. Questo approccio ha permesso di dare uno sguardo completo alle pratiche di economia circolare legate al settore alimentare nelle varie fasi della catena di approvvigionamento.
Economia circolare nei sistemi alimentari: Risultati principali
Lo studio ha esaminato 40 casi di studio di pratiche di economia circolare di 37 aziende, rivelando strategie chiave in tre aree principali della circolarità:Ottimizzazione, Looping e Rigenerazione.
– Ottimizzazione: Queste azioni si sono concentrate sul miglioramento dell’efficienza dei prodotti e sulla riduzione al minimo degli scarti nei processi produttivi. Alcune aziende hanno riutilizzato sottoprodotti come le pannocchie di mais e la melassa di barbabietola, trasformandoli in nuovi materiali o risorse per altri cicli produttivi, evitando il tradizionale downcycling e mantenendo o aumentando il valore delle risorse.
– Looping: Le iniziative di looping mirano a riutilizzare i sottoprodotti all’interno del sistema alimentare, come la conversione dei sottoprodotti del latte o dell’arancia in fibre tessili. Ne sono un esempio Duedilatte, che trasforma i sottoprodotti del latte in tessuti, e Orange Fiber, che utilizza la polpa di agrumi per applicazioni simili.
– Rigenerazione: Le iniziative di rigenerazione privilegiano materiali rinnovabili e circolari, come il vetro e l’acciaio per gli imballaggi, e si concentrano sull’utilizzo di risorse locali per sostenere gli obiettivi più ampi di sostenibilità del sistema alimentare. La bevanda Unico, prodotta con uve Barbera e mele di provenienza locale, è un esempio di come le iniziative circolari possano contribuire a stabilizzare le economie locali e a prevenire gli sprechi alimentari.
Mappatura degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs)
L’analisi mostra che le pratiche circolari nel settore alimentare hanno un impatto primario sull’SDG 12 (Produzione e consumo sostenibili), sull’SDG 9 (Industria, innovazione e infrastrutture) e sull’SDG 17 (Partenariati per gli Obiettivi). Gli studi di caso hanno rivelato benefici tangibili, come la riduzione dell’uso di materiali vergini, la diminuzione dei costi energetici e le partnership innovative che promuovono modelli di business circolari.
Tuttavia, i risultati indicano che la maggior parte delle azioni si è concentrata sugli aspetti sociali ed economici del modello “torta nuziale”, apportando contributi limitati alle basi ambientali (ad esempio, gli SDG 6, 13 e 14, che riguardano l’acqua, il clima e gli ecosistemi oceanici). Mentre alcuni casi incoraggiano l’uso di energia rinnovabile e la riduzione dei rifiuti, molte pratiche devono ancora integrare pienamente la sostenibilità ambientale nei loro obiettivi principali.
Conclusioni e implicazioni
Questo studio sottolinea l’importanza delle pratiche di economia circolare nel raggiungimento di sistemi alimentari sostenibili.Sebbene gli sforzi attuali siano promettenti nel promuovere l’efficienza e ridurre i rifiuti, è necessaria una maggiore integrazione tra le varie dimensioni ambientali per raggiungere il pieno potenziale circolare. La transizione da sforzi isolati di riciclaggio a sistemi alimentari olistici e rigenerativi richiederà la collaborazione tra industrie, innovazioni nella tecnologia circolare e l’allineamento con gli obiettivi più ampi degli SDG.
Questo testo è un estratto di un articolo pubblicato con il seguente riferimento: Fassio F., Tecco N., (2019), Economia circolare per l’alimentazione. Un’interpretazione sistemica di 40 case history nel sistema alimentare, in Systems, Special issue: A Systems Approach to Sustainability within Agenda 2030 and across SDGs, ISSN 2079-8954. Il testo può essere letto integralmente a questo link. Volete saperne di più sull’economia circolare e sulle sue problematiche? Visita il blog di Tondo!