PROGRAMMA 2 OTTOBRE


14.00 – 15.00

Saluti istituzionali


15.00 – 15.15

Evoluzione dell’economia circolare nell’Unione Europea: dalla gestione dei rifiuti alla sicurezza delle risorse


15.15 – 15.30

Towards circular disruption: What it is and how to make it happen

Towards circular disruption: What it is and how to make it happen

Julian Kirchherr
Roskilde University

This presentation outlines what is needed to radically accelerate the transition to a more circular economy, covering everything from policy interventions and funding models to companies embracing ‘co-opetition’ and developing skills for a circular economy. Additionally, it will showcase practical examples demonstrating that an increasing number of companies are beginning their journey toward a circular economy.


15.30 – 15.45

Ruolo della simbiosi industriale, degli ecosistemi industriali e della normazione tecnica per l’economia circolare

Ruolo della simbiosi industriale, degli ecosistemi industriali e della normazione tecnica per l’economia circolare

Laura Cutaia
ENEA

La simbiosi industriale e la gestione sostenibile e circolare delle aree industriali sono accumunate dall’approccio sistemico e dalla capacità di offrire soluzioni per un uso più efficiente delle risorse, generando vantaggi di tipo ambientale sociale ed economico, strumenti strategici per la transizione verso la circolarità. L’intervento tratterà del quadro di riferimento nonchè delle esperienze ENEA maturate in questi ambiti. Verrà inoltre fatto cenno alla normazione tecnica per l’economia circolare, necessaria per poter disporre di un linguaggio e di strumenti comuni e condivisi, con riferimento ai lavori delle commissioni che a livelo italiano, internazionale ed europeo seguono la tematica della economia circolare (UNI/CT 057, ISO/TC 323 e CEN/TC 473).this text. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis pulvinar dapibus.


15.45 – 16.00

L’innovazione come leva per lo sviluppo del territorio


16.00 – 16.15

Dalla misurazione alle piattaforme per la circolarità


16.15 – 16.40

Coffee Break


16.40 – 17.20

“Esperienze internazionali e potenzialità locali per una Just Transition”


17.20 – 17.30

Transizione energetica e mobilità sostenibile: sfide ed opportunità

Transizione energetica e mobilità sostenibile: sfide ed opportunità

Roberto Carlucci
Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”


Annoverando le necessità e le richieste della Comunità Europea, l’intervento tratterà le principali sfide ed opportunità per la realizzazione della transizione energetica e della mobilità sostenibile riferendo per lo più al capitale naturale e alla tematica del climate change.


17.30 – 17.40

Strumenti per la decarbonizzazione

Strumenti per la decarbonizzazione rs!

Anna Rita Carta

Eni, Sustainable B2B

La strategia di Eni ha come obiettivo la neutralità carbonica entro il 2050, attraverso un processo graduale di decarbonizzazione non solo dei propri processi interni, ma anche di tutta l’offerta di prodotti e servizi energetici. Eni ha quindi sviluppato un portfolio vastissimo per la decarbonizzazione di tutti i settori, perché la transizione energetica e la totale decarbonizzazione si ottiene solo con un approccio integrato e trasversale. Eni ha anche attivato un sistema di networking con i principali attori nazionali allo scopo di decarbonizzare i servizi di trasporto ma anche di generare consenso comune sulle soluzioni di decarbonizzazione più efficaci ed efficienti.


17.40 – 17.50

IPCEI Hy2Infra – H2 Valley Puglia

IPCEI Hy2Infra – H2 Valley Puglia

Andrea Antenucci

Snam

L’intervento fornisce una panoramica delle caratteristiche principali del progetto di Snam notificato alla Wave IPCEI Hy2Infra, che prevede la realizzazione di una infrastruttura di trasporto idrogeno tra Brindisi e Taranto.


17.50 – 18.00

La strategia di Acquedotto Pugliese per la gestione della risorsa idrica finalizzata alla produzione di idrogeno verde


18.00 – 18.10

Contesto energetico regionale e le sue prospettive

Contesto energetico regionale e le sue prospettive

Carlo Gadaleta Caldarola

ARTI Puglia

Contesto energetico regionale e le sue prospettive


18.10 – 18.20

Prospettive per l’evoluzione di una mobilità condivisa e sostenibile


18.20 – 18.30

Le evoluzioni nel mondo della ricarica


18.30 – 18.40

Blokko: Una rivoluzione sostenibile per il mondo della costruzione

Blokko: Una rivoluzione sostenibile per il mondo della costruzione

Calogero Montalbano

Blokko

La Blokko S.r.l. ambisce a diventare azienda leader nel settore del design e delle costruzioni modulari. Attraverso la sua tecnologia brevettata, promuove un modo innovativo di interpretare la sostenibilità e la circolarità nell’edilizia con soluzioni efficienti, personalizzabili e a basso impatto ambientale che consentono riconfigurazioni rapide e eco-compatibili degli spazi.


19.30 – 21.30

Apericena di networking

PROGRAMMA 3 OTTOBRE


09.30 – 13.00

Circular Bootcamp


14.00 – 14.10


In mare o in vasca? Esploriamo il comportamento d’acquisto dei consumatori italiani di prodotti ittici allevati


In mare o in vasca? Esploriamo il comportamento d’acquisto dei consumatori italiani di prodotti ittici allevati

Domenico Morrone

Università LUM

Modelli di business per una bioeconomia efficiente e circolare


14.10 – 14.20

Portualità e sviluppo industriale per una maggiore valorizzazione del territorio


14.20 – 14.30


Progetto BIOBASED “Sostegno allo sviluppo di bioraffinerie blu nel Mare Adriatico” 


Progetto BIOBASED “Sostegno allo sviluppo di bioraffinerie blu nel Mare Adriatico” 

Matteo Francavilla

Università di Foggia

La bioeconomia blu, come parte della strategia globale dell’UE per la bioeconomia e del pacchetto sull’economia circolare, offre un grande potenziale per l’uso sostenibile di risorse sottoutilizzate e collega, direttamente o indirettamente, diversi settori (ad esempio pesca, acquacoltura, energia, turismo, conservazione, sviluppo locale, ecc.).
Tuttavia, i legami tra la salute degli oceani, gli impatti sulle risorse e i settori della bioeconomia blu rappresentano ancora una delle lacune di conoscenza da colmare per raggiungere l’obiettivo di “un oceano produttivo e sfruttato in modo sostenibile”, come riconosciuto dal Decennio delle Nazioni Unite per la scienza oceanica per lo sviluppo sostenibile. In linea con questa evidenza, all’interno del contesto UE-Mediterraneo, il progetto BIOBASED mira a stabilire uno schema di R&S per rafforzare la posizione dell’Italia-Croazia nella bioeconomia blu, in base al nostro consolidato know-how di ricerca nella bioraffineria.
La bioeconomia blu, come parte della strategia globale dell’UE per la bioeconomia e del pacchetto sull’economia circolare, offre un grande potenziale per l’uso sostenibile di risorse sottoutilizzate e collega, direttamente o indirettamente, diversi settori (ad esempio pesca, acquacoltura, energia, turismo, conservazione, sviluppo locale, ecc.).
Tuttavia, i legami tra la salute degli oceani, gli impatti sulle risorse e i settori della bioeconomia blu rappresentano ancora una delle lacune di conoscenza da colmare per raggiungere l’obiettivo di “un oceano produttivo e sfruttato in modo sostenibile”, come riconosciuto dal Decennio delle Nazioni Unite per la scienza oceanica per lo sviluppo sostenibile. In linea con questa evidenza, all’interno del contesto UE-Mediterraneo, il progetto BIOBASED mira a stabilire uno schema di R&S per rafforzare la posizione dell’Italia-Croazia nella bioeconomia blu, in base al nostro consolidato know-how di ricerca nella bioraffineria.


14.30 – 14.40

Il contributo dell’eolico offshore galleggiante alla transizione energetica


14.40 – 14.50

Il potenziale delle rinnovabili dal mare, un’occasione
di rilancio industriale del Paese


14.50 – 15.00


Blue economy. Prospettive di sviluppo nel territorio Jonico


Blue economy. Prospettive di sviluppo nel territorio Jonico

Nicolò Carnimeo

Dipartimento Jonico dell’Università degli Studi di Bari

La relazione indaga sulle diverse opportunità che derivano dalle attività di Blue economy a partire da quelle tradizionali sino alle nuove opportunità nel settore dell’energia.


15.00 – 15.10

Approvvigionamento idrico e cambiamenti climatici

Approvvigionamento idrico e cambiamenti climatici

Leonardo Damiani

Politecnico di Bari

Le sempre più frequenti emergenze idriche legate ai cambiamenti climatici richiedono una seria riflessione sullo stato dei nostri sistemi di approvvigionamento e su possibili fonti alternative.
Le azioni di contrasto si cambiamenti climatici sono oggetto di discussione quotidiana ed è giusto che gli scienziati propongano soluzioni e che la politica ponga il problema in priorità assoluta nelle proprie agende.


Ma quand’anche, miracolosamente, si raggiungessero in tempi brevi gli obiettivi prefissati, avremmo risolto il problema dell’approvvigionamento?


La risposta è senza ombra di dubbio negativa. Gli effetti delle azioni ipotizzate, infatti, sarebbero evidenti solo a distanza di anni e, con gli attuali sistemi di approvvigionamento andremmo incontro alla catastrofe. Sono sempre più estese, infatti, le aree in cui il “diritto all’acqua” viene negato, costringendo alla sete ed alla fame fette di popolazione sempre più ampie.
Occorrono dunque provvedimenti urgenti, i cui tempi di attuazione sono incompatibili con l’auspicata inversione di tendenza dei cambiamenti climatici.


I nostri sistemi devono diventare sempre più resilienti, attraverso una gestione più attenta alle fonti di approvvigionamento, l’interconnessione dei sistemi di approvvigionamento, la riduzione degli sprechi, ecc. (in Puglia già da anni si lavora in questa direzione).
Tutto ció non è ancora sufficiente: occorre individuare nuove fonti, senza comprometterne la fruibilità per le future generazioni. A tal proposito, si devono sottolineare i gravi ritardi nell’uso dei reflui depurati in agricoltura (ed anche nell’industria). Capitolo a parte, ma di estremo interesse, occupa la dissalazione di acqua di mare, che ha ancora costi elevati ed alcuni irrisolti problemi ambientali, ma che certamente puó garantire, in un futuro non molto lontano, di fronteggiare le punte ed i periodi di crisi idrica.


Al di là di tutto, peró, si deve invocare un principio di solidarietà che sempre più spesso viene messo in discussione.
Vale la pena di ricordare che l’acqua è un bene di tutti e che nessuna persona/comunità/Amministrazione puó arrogarsi il diritto di un uso esclusivo: aree geografiche più ricche di acqua hanno il dovere di sostenere le popolazioni meno fortunate; questo principio deve valere non solo nei confini nazionali, ma anche a livello internazionale.
In quest’ottica si devono rilevare importanti segnali positivi (p.es. nell’ambito del Piano Mattei”) e negativi (p. es. il contrasto fra Regioni Italiane che rivendicano un diritto di prelazione sulle risorse disponibili sui propri territori).


15.10 – 15.20

Sfide e opportunità legate alla gestione sostenibile delle risorse idriche


15.20 – 15.30

Progetto Ronsas AQP-Regione Puglia – Trattamento dei fanghi di depurazione


15.30 – 15.40

L’impianto di dissalazione del fiume Tara, il progetto che sarà realizzato dall’Ati Cisa-Suez-Edil Alta-Ecologica per ridurre l’emungimento e il rischio di salinizzazione delle acque di falda


15.40 – 15.50

L’emergenza idrica in Puglia tra cambiamenti climatici, fabbisogni irrigui emergenti e innovazione delle infrastrutture: le scelte politiche dal dopoguerra ad oggi

L’emergenza idrica in Puglia tra cambiamenti climatici, fabbisogni irrigui emergenti e innovazione delle infrastrutture: le scelte politiche dal dopoguerra ad oggi

Nicola Fortunato

Dipartimento Jonico dell’Università degli Studi di Bari

Nell’ansia di ricostruzione che ha caratterizzato l’immediato dopoguerra la disponibilità di risorsa idrica ha rappresentato una delle maggiori aspirazioni delle popolazioni meridionali quale indispensabile premessa per la trasformazione fondiaria industriale e urbana, necessaria per raggiungere quegli obiettivi sociali, culturali ed economici, che costituivano il sostanziale contenuto della dibattuta questione meridionale.


Negli anni sessanta veniva avviata la progettazione e l’esecuzione di grandi opere idrauliche nel più ampio processo di sviluppo intersettoriale (agricolo, ma poi più compiutamente civile ed industriale); in quegli anni interveniva principalmente lo Stato, spesso attraverso la Cassa del Mezzogiorno, ma con un importante coinvolgimento dei territori nella gestione, come ad esempio in tema di gestione dei pozzi, di impianti irrigui, e di tutte quelle opere che recavano un diretto ed esclusivo impatto a livello locale.


Il profilo tariffario della risorsa idrica, gestito di fatto a livello centrale, oltre a rappresentare un esempio di virtuosità (le medesime tariffe sono applicate nell’ambito di un territorio vasto, evitando così distorsioni legate a specificità locali), ha costituito e costituisce un importante esperimento di politica economica per favorire lo sviluppo di determinati settori dell’economia del territorio. E’ stato infatti previsto un regime tariffario – ancora in parte vigente – che rappresenta un esempio di virtuosità sociale (le medesime tariffe sono applicate nell’ambito di un territorio vasto, evitando così distorsioni legate a specificità locali) e che costituisce un importante esperimento di politica economica per favorire lo sviluppo di determinati settori dell’economia del territorio; in particolare la modulazione delle tariffe, con pesi decrescenti a partire dal più alto (il settore industriale) ed a scendere, prima al settore civile, poi a quello agricolo, è funzionale per un verso ad assicurare l’equilibrio fra costi e ricavi della gestione idrica, per l’altro a ripartire i costi su una base di riparto abbastanza ampia, tanto da evitare effetti recessivi su determinati settori (agricolo) e per rendere le medesime tariffe meglio sopportabili dall’utenza finale (civile ed industriale); in aggiunta alla componente industriale è altresì prevista una componente ambientale, la cui erogazione dovrebbe essere funzionale per un verso a risarcire il disagio subito dalle popolazioni interessate dalla presenza delle infrastrutture strategiche nazionali, per l’altro a mitigare/prevenire i rischi connessi con le problematiche ambientali e del dissesto idrogeologico nei medesimi territori.


La politica ha quindi scelto l’applicazione di tariffe che non mirano a conseguire un ritorno rispetto agli investimenti effettuati, bensì solo a coprire i costi diretti di gestione. La realizzazione delle importati opere infrastrutturali degli anni passati si è resa possibile in un quel determinato periodo storico e sociale, e costituisce un’operazione difficilmente riproponibile nel breve e medio periodo e tanto non solo per le difficoltà procedurali e autorizzative, quanto per la limitata disponibilità di risorse e di mezzi; in tal senso le risorse messe a disposizione dal PNRR, e dagli altri strumenti di finanziamento comunitario, sono una occasione straordinaria per varare un importante ed organico piano di investimenti nel settore idraulico di cui tutto il Sud ha particolare necessità.


15.50 – 16.00

La trasformazione dei fanghi di depurazione e rifiuti organici in prodotti sostenibili


16.00 – 16.30

Coffee Break


16.30 – 16.40

L’azione commissariale per la bonifica del territorio di Taranto


L’azione commissariale per la bonifica del territorio di Taranto

Vito Felice Uricchio

Commissario Straordinario del Governo per gliinterventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell’area di Taranto

L’azione commissariale punta a ricostruire nuovi equilibri con la natura e riconciliarsi con un ambiente gravemente violato per garantire ai cittadini tarantini un contesto più salubre in una visione collaborativa. Con la scienza e la partecipazione informata è possibile cambiare il mondo e, seguendo il paradigma della Transizione Giusta, è possibile attuare le più efficaci strategie in cui vincono tutti.


16.40 – 16.50


Progetto Horizon Europe – RHE-MEDiation, un Hub reattivo per la governance a lungo termine per ridurre lo stress sul Mar Mediterraneo dovuto all’inquinamento chimico


Progetto Horizon Europe – RHE-MEDiation, un Hub reattivo per la governance a lungo termine per ridurre lo stress sul Mar Mediterraneo dovuto all’inquinamento chimico

Magda Di Leo

CNR-IRSA

Il Progetto RHE-MEDiation (Hub reattivo per la governance a lungo termine per ridurre lo stress sul Mar Mediterraneo dovuto all’inquinamento chimico), co-finanziato dal programma Horizon Europe dell’Unione europea testerà e convaliderà una tecnologia di bonifica dell’inquinamento chimico basata su soluzioni di microalghe. Inoltre, questo impianto sperimentale sarà integrato con sistemi di rilevamento mobili e fissi per identificare e misurare la presenza di sostanze chimiche sia nelle acque terrestri che marine.  I dati misurati saranno condivisi, mediante trasmissione via rete mobile, con la piattaforma EMODnet, che al momento gestisce e processa i dati ambientali ricavati dai satelliti di osservazione della Terra ed integra i dati misurati da sensori nelle acque fluviali ed in area marina, e che avrà la finalità di contribuire allo sviluppo del Modello Digitale del Mare e degli Oceani.


16.50 – 17.00


Analogie e differenze nell’approccio alla bonifica di idrocarburi e solventi clorurati presenti nelle acque di falda dello stesso sito


Analogie e differenze nell’approccio alla bonifica di idrocarburi e solventi clorurati presenti nelle acque di falda dello stesso sito

Fabio De Palma

TAUW Italia

Oggetto dell’intervento è l’approfondimento delle analogie e delle differenze nella gestione tecnica e procedurale di fenomeni di contaminazione delle acque di falda presenti in uno stesso sito industriale dovuti alla presenza di idrocarburi e solventi clorurati. Al fine di consentire e mantenere l’operatività industriale del sito, entrambi gli interventi sono stati realizzati mediante l’applicazione di tecniche in situ, ovvero di tecniche in grado di intervenire esclusivamente sulla contaminazione non alterando le matrici ambientai in cui essa si trova.


17.00 – 17.10

Phytotech, la start-up innovativa nel campo del fitorimedio e delle infrastrutture verdi nei comparti ambientali di suolo, acqua e aria


17.10 – 17.20

Momento di confronto tra i relatori della sessione


17.20 – 17.30


La valorizzazione degli scarti: la gestione sostenibile dei fanghi urbani


La valorizzazione degli scarti: la gestione sostenibile dei fanghi urbani

Gianluca D’Aquila

Eni Rewind

I fanghi urbani sono ancor oggi molto utilizzati in agricoltura, ma il probabile inseverimento delle normative e la carenza sempre più crescente di discariche sul territorio nazionale suggeriscono l’individuazione di nuove soluzioni gestionali. Eni Rewind ha proposto un impianto di essiccamento e valorizzazione energetica a Porto Marghera per la gestione sostenibile dei fanghi del Veneto, che tratterà fino a 190.000 tonnellate all’anno utilizzando tecnologie che consentono al processo di essere energeticamente autosufficiente e sicuro. Questo approccio, già consolidato in Nord Europa, potrebbe anche permettere in futuro il recupero di materie critiche come il fosforo dalle ceneri, ottenendo sia il recupero di materia che di energia.


17.30 – 17.40


Modelli di business per una bioeconomia efficiente e circolare


Modelli di business per una bioeconomia efficiente e circolare

Marco Versari

Novamont

La crescita economica europea sta rallentando rispetto a concorrenti come gli Stati Uniti e la Cina. Il recentissimo rapporto Draghi dice che serve una nuova strategia industriale per l’Europa. Solo un sistema industriale sempre più da fonti rinnovabili e circolare, in grado di usare in modo efficiente le risorse, può reggere alle sfide che aspettano il nostro continente.  Prodotti che risolvono problemi: questo è l’approccio di business di Novamont.


17.40 – 17.50

Dai rifiuti urbani a lampade ecosostenibili


17.50 – 18.30

Presentazione dei progetti vincitori dell’Hackathon

PROGRAMMA 4 OTTOBRE


9.30 – 9.40

Dal One Health al Urban Health: La città di Taranto come un laboratorio vivente per migliorare il benessere dell’ecosistema


9.40 – 9.50

Infrastrutture di ricerca ENEA per il recupero e la valorizzazione dei materiali dai rifiuti plastici

Infrastrutture di ricerca ENEA per il recupero e la valorizzazione dei materiali dai rifiuti plastici

Riccardo Tuffi

ENEA

L’ENEA si accinge a realizzare nel suo Centro Ricerche della Casaccia infrastrutture di ricerca finalizzate allo sviluppo di processi per il recupero di materia dai rifiuti, la caratterizzazione dei feedstock in ingresso e dei prodotti in uscita. L’intervento si concentrerà sulle problematiche relative alla gestione dei rifiuti in plastica e sulla realizzazione della infrastruttura aperta di ricerca PRISMA (Plastic waste – Research Infrastructure for Sustainable Management). PRISMA sarà dotata di hall tecnologiche, laboratori di analisi e di processo e impianti sperimentali, dedicati al recupero delle plastiche tramite riciclo meccanico (estrusione e stampa 3D) e riciclo chimico (pirolisi), al fine di una gestione sostenibile e circolare delle plastiche.


9.50 – 10.00

Quando i sedimenti marini dragati incontrano i gusci di mitili: una storia di ingegneria da raccontare


10.00 – 10.10

Tecnologie di riciclo di plastiche e gomme complementari per raggiungere la piena circolarità dei prodotti

Tecnologie di riciclo di plastiche e gomme complementari per raggiungere la piena circolarità dei prodotti

Giuditta Vannucci

Versalis

Per Versalis, società chimica di Eni, implementare modelli di economia circolare è una delle leve principali per il raggiungimento dei target della propria strategia di decarbonizzazione. In quest’ottica, la Società interviene lungo tutto il ciclo di produzione dei polimeri: dall’impiego di materie prime alternative provenienti da fonti rinnovabili e da riciclo allo sviluppo di nuove tecnologie complementari di riciclo per plastica e gomma, attraverso il coinvolgimento delle filiere a monte e a valle e con il fine di offrire soluzioni sempre più sostenibili, generando così sempre più valore per tutti gli stakeholder.


10.10 – 10.20

Progetti di ricerca e sviluppo nel mondo Itelyum – tecnologia e innovazione al servizio dei rifiuti


10.20 – 10.30

Gli aspetti patologici della gestione dei rifiuti

Gli aspetti patologici della gestione dei rifiuti

Rosario Meo

Capitaneria di Porto di Taranto

Dalla prevalente e oramai consolidata prassi giudiziaria emerge il come che la gestione illecita dei rifiuti abbia sempre più assunto, in termini connotativi, i tratti tipici della criminalità di impresa. Il continuo perseguimento del maggior profitto comporta, quale conseguenza di siffatta processo, l’adozione di politiche gestionali, tendenti a ricondurre tale danno come un costo necessario, inevitabile, per la conduzione dell’attività economica. Detta patologia di sistema trova relativa riconferma nel recente Report di  Legambiente sulle ecomafie, ove si osserva come” il crimine ambientale nel campo dei rifiuti sia essenzialmente un crimine di impresa, che rappresenta una forma esasperata, cinica, dell’economia mainstream sotto altra veste, ossia dell’economia articolata attraverso il sistematico sacrificio di biodiversità e bellezza naturale sull’altare del profitto


10.30 – 10.40

Modelli di business circolari e orientati al consumatore


10.40 – 10.50

Necessità di una metrica per quantificare la sostenibilità derivante dalla valorizzazione di materiali e residui: il ruolo della LCA


10.50 – 11.00

La gestione del fine vita dei pannelli fotovoltaici

La gestione del fine vita dei pannelli fotovoltaici

Simona Giuliano

DG Impianti Industriali

La quantità di pannelli fotovoltaici dismessi è destinata a crescere esponenzialmente nei prossimi decenni. Trovare soluzioni sostenibili per la gestione del loro fine vita è una sfida cruciale per il futuro dell’energia rinnovabile.
Dentro i pannelli c’è una piccola miniera: oltre a vetro, alluminio e rame, per i quali esistono già processi di recupero abbastanza consolidati, i pannelli contengono anche altri materiali strategici per la transizione energetica, come Si e Ag.
Hydro-PV è un processo innovativo che permette di recuperare Ag e Si dai pannelli a fine vita, utilizzando reagenti meno pericolosi rispetto ai processi idrometallurgici tradizionali.


11:00 – 11.30

Coffee Break


11.30 – 11.40

Dal residuo alla risorsa: strategie per un’agricoltura rigenerativa e circolare


11.40 – 11.50

Ideazione e sviluppo di processi sostenibili per il recupero di Biomasse residuali per la produzione di nuovi materiali. Progetto di ricerca Cisa Spa – CNR- IRSA


11.50 – 12.00

Studio di fattibilità e analisi tecno-economica per la valorizzazione biotecnologica a cascata degli scarti lattiero caseari in ottica bioeconomia circolare

Studio di fattibilità e analisi tecno-economica per la valorizzazione biotecnologica a cascata degli scarti lattiero caseari in ottica bioeconomia circolare

Isabella Pisano

Università degli Studi “Aldo Moro”

Nel 2022, l’Unione Europea ha prodotto oltre 55 milioni di tonnellate di siero di latte, un sottoprodotto dell’industria lattiero-casearia ricco di lattosio che presenta sfide ambientali significative a causa della sua difficile gestione e smaltimento. Se non trattato adeguatamente, questo sottoprodotto può causare inquinamento e complicazioni operative per le aziende. Tuttavia, il siero di latte rappresenta anche una risorsa di valore se integrata in un contesto di bioeconomia circolare. Grazie all’impiego di tecnologie innovative, come la filtrazione a membrana e la fermentazione microbica, è stato sviluppato un modello di simulazione per un impianto industriale in grado di trattare circa 500 m³ di siero di latte al giorno. Il processo di valorizzazione del siero è stato articolato in tre fasi principali: pretrattamento tramite filtrazione a membrana, fermentazione per la produzione di etanolo e digestione anaerobica per la produzione di energia. Sono stati considerati tre scenari differenti, che variano per resa di etanolo e tolleranza al lattosio, sulla base di condizioni sperimentate su scala di laboratorio utilizzando il lievito Kluyveromyces marxianus. L’analisi tecno-economica ha incluso una valutazione di sensibilità, considerando il siero di latte sia come materia prima (con un costo associato) sia come rifiuto con un vantaggio economico (modello gate-fee). I risultati hanno evidenziato variazioni nel prezzo minimo di vendita dell’etanolo in base agli scenari analizzati. L’analisi ha dimostrato che la redditività del processo dipende fortemente dalle politiche di gestione dei sottoprodotti come il siero di latte. Implementare un modello basato sul gate-fee, dove il siero viene trattato come rifiuto con valore economico, può ridurre significativamente i costi di produzione dell’etanolo. Inoltre, i processi simulati possono essere integrati nelle attuali filiere lattiero-casearie o in strutture multi-biomassa (bioraffinerie), contribuendo a promuovere l’economia circolare. La valorizzazione del siero di latte per la produzione di etanolo e l’uso sostenibile dei residui organici rappresenta un’opportunità promettente per ridurre l’impatto ambientale e creare nuove opportunità economiche nel settore lattiero-caseario. Questo processo non solo consente di ridurre gli sprechi, ma può anche generare energia rinnovabile e bioprodotti di alto valore, in linea con i principi della bioeconomia circolare. Lo studio di fattibilità ha dimostrato che l’implementazione corretta di queste tecnologie offre soluzioni pratiche e scalabili per una gestione più sostenibile degli scarti industriali.


12.00 – 12.10

Le valutazioni ambientali nei progetti di economia circolare

Le valutazioni ambientali nei progetti di economia circolare

Gianluigi De Gennaro

Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”

Le Valutazioni Ambientali stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante non solo per gli iter autorizzativi dei progetti, ma soprattutto per la programmazione degli interventi e la loro opportunità. Dalla valutazione di conformità al principio DNSH (Do No Significant Harm) alle valutazioni del ciclo di vita (LCA), dalla VINCA (Valutazione di Incidenza Ambientale) alla VIS (Valutazione d’Impatto Sanitario), ormai non c’è progetto che non debba sottoporsi a queste valutazione anche solo per essere considerato finanziabile. A questo si aggiunga la necessità di verificare il rispetto di criteri ESG (Environmental, Social, Governance) per le valutazioni di sostenibilità di imprese e progetti. Risulta di fatto impossibile proporre iniziative che non abbiano realizzato queste valutazioni. In particolare quando possono condurre ad una valorizzazione delle proposte come nel caso dei progetti di economia circolare.


12.10 – 13.00

Tavolo programmatico


Sessioni di approfondimento in verticale che si terranno in una sala secondaria degli Ex Baraccamenti Cattolica in parallelo all’evento


14.00 – 14.30

Tool per la misurazione della circolarità a livello di prodotto, azienda e città


14.30 – 14.45

«Rethinking» il Made in Italy Sostenibile mediante storytelling immersivo nel metaverso

«Rethinking» il Made in Italy Sostenibile mediante storytelling immersivo nel metaverso

Michele Fiorentino

Politecnico di Bari

l Metaverso è l’alter ego digitale del mondo reale e diventerà il nuovo spazio sociale, lavorativo e mercato del futuro. Saranno presentate le ricerche per adattare questo nuovo spazio al contesto italiano e alle esigenze di usabilità, funzionalità e sostenibilità, riportando esempi di casi di studio in collaborazione con PMI pugliesi.


14.45 – 15.00

Piattaforme digitali ed ecosistemi per l’economia circolare: un’analisi empirica del contesto italiano

Piattaforme digitali ed ecosistemi per l’economia circolare: un’analisi empirica del contesto italiano

Pasquale Del Vecchio

Università LUM

Le piattaforme digitali rappresentano una grande opportunità per lo sviluppo di ecosistemi dell’innovazione e la promozione dell’economia circolare. La loro ampia diffusione sollecita una riflessione sul modello strategico-organizzativo, di governance e di processo alla base di queste realtà e sul contributo che le stesse possono offrire al pieno raggiungimento di un modello economico e sociale di tipo circolare.


15.00 – 15.15

Transizione 5.0 e AI al servizio dell’agricoltura

Transizione 5.0 e AI al servizio dell’agricoltura

Roberto Guida

Agricobots

L’automazione e le opportunità dell’intelligenza artificiale anche per le imprese agricole, che possono ridurre significativamente i consumi energetici e migliorare le condizioni di lavoro rispetto alle metodologie tradizionali. Il caso di Elettra.


15.15 – 16.00

Tavola Rotonda: Transizione Energetica ed Economia Circolare


16.00 – 16.30

Coffee Break


16.30 – 17.30

Sostenibilità, arte e serigrafia


17.30 – 18.30

Progetto IAS per un’agricoltura 5.0 anche a Taranto


A seguire

Degustazione di prodotti tipici territorio Gal Magna Grecia


9.30 – 9.45

La piattaforma italiana di economia circolare ICESP e le buona pratiche di Economia Circolare

La piattaforma italiana di economia circolare ICESP e le buona pratiche di Economia Circolare

Grazia Barberio

ENEA-ICESP

ENEA ha promosso e coordina la piattaforma ICESP  che, sin dal 2018, rappresenta un hub nazionale della Piattaforma Europea per l’Economia Circolare (ECESP ) della Commissione europea. La Piattaforma ha avuto un grande sviluppo in questi anni, passando dai 18 membri fondatori (nel 2018) agli attuali 174 membri e soprattutto con i prodotti delle attività dei Gruppi di Lavoro che nell’ultimo anno hanno visto la partecipazione di più di 280 Organizzazioni e il contributo di più di 800 esperti di istituzioni pubbliche locali e nazionali, imprese e associazioni di categoria, mondo della ricerca, società civile. Questo è emblematico dei pilastri della piattaforma di diffusione della conoscenza sull’economia circolare e di dialogo multistakeholder.
Altro pilastro di ICESP è la costituzione di un database di buone pratiche (BP) affinché un approccio multidisciplinare e la disseminazione delle BP possa essere motore e ispirazione dell’attivazione di percorsi di transizione all’EC. Il database, liberamente fruibile su www.icesp.it, conta circa 250 BP sia con approccio di filiera che in ambito territoriale, pubblicate dopo processo di a revisione di uno specifico comitato e anche analizzate per grado di innovazione, replicabilità, maturità, quantificazione degli impatti. risultati delle analisi qualitative sulle buone pratiche collezionate fino ad oggi, oltre a identificare i casi virtuosi di applicazione reale della circolarità, consentono anche di avere una panoramica sullo stato dell’arte e sul livello di maturità dei modelli utilizzati, evidenziando limiti e barriere su cui concentrare le attività future.
ICESP è una realtà di riferimento e di confronto riconosciuta a livello nazionale ed internazionale, e si propone di far convergere iniziative, esperienze, criticità e prospettive che il nostro paese vuole e può rappresentare in Europa e di promuovere l’“Italian way for circular economy”.


9.45 – 10.15

L’evoluzione della piattaforma Taranto Circolare: i nuovi strumenti e le nuove realtà


10.15 – 10.30

“JUN-ECO: dall’economia circolare all’educazione circolare per i giovanissimi”

“JUN-ECO: dall’economia circolare all’educazione circolare per i giovanissimi”

Enrico Amiotti

Fondazione Enrica Amiotti

Ci ispiriamo all’economia circolare per rinnovare l’educazione dei giovanissimi (6-14 anni), accelerando la transizione dall’educazione tradizionale, lineare, trasmissiva e fonte di sprechi, verso un’educazione che metta in circolo e valorizzi le competenze e le risorse dei territori. Il kit ludico-didattico JUN-ECO e JUN-ECO TV (web TV per la sostenibilità) di Fondazione Amiotti ispirano e diffondono esperienze di economia etica e circolare.


10.30 – 10.45

Dalle Costantine alle matrici di un modello meridiano di sviluppo sostenibile. Il Politecnico di Bari per lo sviluppo del Textile design a Sud

Dalle Costantine alle matrici di un modello meridiano di sviluppo sostenibile. Il Politecnico di Bari per lo sviluppo del Textile design a Sud

Rossana Carullo

Politecnico di Bari

Il contributo testimonia delle strategie formative elaborate negli ultimi dieci anni presso il Politecnico di Bari sui temi del Textile design e del Made In Italy per fornire agli allievi le competenze e la sensibilità necessarie ad agire in modo consapevole rispetto alle specificità culturali e produttive dei propri territori.


10.45 – 11.00

Tessile sostenibile: tra passato e futuro

Tessile sostenibile: tra passato e futuro

Verdiana Toma

YOU’RE UP-società benefit

You’re Up srl- società benefit è una startup innovativa nata dalla passione e dedizione al tema della sostenibilità applicata al settore tessile. L’obiettivo è quello di amplificare il valore manifatturiero del Made in Italy partendo dalla tradizione e dalla valorizzazione delle antiche pratiche artigiane.


Crediamo che il nostro territorio sia luogo di opportunità inestimabili, non solo per la grande tradizione del passato, ma anche per la capacità di generare nuovi modelli innovativi e sostenibili a supporto di una transizione giusta, per un settore al quale viene richiesto al alta voce un cambio di passo.


11.00 –11.30

Coffee Break


11.30 – 11.40

A patent-pending technology for your organic mono-streams


11.40 – 11.50

Innovazione e Sostenibilità: un nuovo percorso per la Mobilità del futuro

Innovazione e Sostenibilità: un nuovo percorso per la Mobilità del futuro

Ennio Andrea Adinolfi

MinervaS

Nell’era moderna, l’innovazione e la sostenibilità stanno diventando i pilastri fondamentali per migliorare la mobilità. L’innovazione, con l’avvento di veicoli elettrici, sistemi di condivisione di veicoli e infrastrutture di trasporto intelligenti, sta cambiando il volto della mobilità. Queste tecnologie non solo migliorano l’efficienza dei trasporti, ma riducono anche l’inquinamento atmosferico e le emissioni di gas serra. L’innovazione tecnologica sta guidando lo sviluppo di veicoli autonomi più efficienti e sicuri. Questi veicoli utilizzano sensori avanzati, intelligenza artificiale e apprendimento automatico per navigare in modo indipendente, riducendo la necessità di intervento umano. Questo non solo migliora la sicurezza stradale, ma anche l’efficienza del traffico.Parallelamente, l’attenzione alla sostenibilità sta spingendo l’industria verso soluzioni di mobilità più ecologiche. I veicoli elettrici, che emettono zero emissioni locali, stanno diventando sempre più comuni. Inoltre, l’uso di fonti di energia rinnovabile per alimentare questi veicoli può ridurre ulteriormente l’impatto ambientale della mobilità.La convergenza di queste tendenze sta dando vita a un nuovo paradigma di mobilità: la guida autonoma sostenibile. Questo approccio combina i benefici dell’automazione e della sostenibilità, promettendo un futuro in cui i viaggi saranno non solo più sicuri ed efficienti, ma anche più rispettosi dell’ambiente. Tuttavia, ci sono ancora molte sfide da superare, tra cui questioni tecniche, normative e di accettazione sociale, prima che questo futuro possa diventare realtà. In conclusione, l’innovazione e la sostenibilità stanno guidando la trasformazione della mobilità, creando un futuro in cui i trasporti sono non solo più efficienti, ma anche rispettosi dell’ambiente. Questo percorso non è senza sfide, ma con l’impegno collettivo di governi, industrie e cittadini, una mobilità più sostenibile ed efficiente è alla nostra portata.


11.50 – 12.00

Costruire sull’acqua nel rispetto dell’ecosistema: un nuovo paradigma per un sistema circolare

Costruire sull’acqua nel rispetto dell’ecosistema: un nuovo paradigma per un sistema circolare

Alice Rosiello

SEAform

L’innalzamento del livello del mare, la crescente concentrazione della popolazione nelle città costiere e lo sviluppo di nuove infrastrutture marine hanno portato a un uso sempre più diffuso del dragaggio per creare suolo sull’acqua. Esempi emblematici di questo fenomeno includono i due miliardi di euro investiti dal Principato di Monaco per realizzare 60.000 m2 di terreno, e i 28 miliardi di euro stanziati dalla Danimarca per costruire un’isola energetica a supporto dei suoi impianti eolici offshore.


Tuttavia, queste soluzioni causano danni irreversibili agli ecosistemi marini e non risolvono in modo definitivo il problema dell’innalzamento del livello del mare. In questo contesto, SEAform propone un’alternativa innovativa per creare suolo galleggiante sull’acqua in armonia con l’ecosistema circostante e che ambisce ad essere totalmente autosufficienze grazie all’integrazione di tecnologie d’avanguardia.


12.00 – 12.10

Rivoluzionare la Transizione Energetica con il Riciclo delle Terre Rare: Un Magnete alla Volta

Rivoluzionare la Transizione Energetica con il Riciclo delle Terre Rare: Un Magnete alla Volta

Enrico Pizzi

RarEarth

Il riciclo delle terre rare è la chiave per una transizione energetica e tecnologica sostenibile. I magneti, presenti ovunque intorno a noi – dai motori elettrici agli smartphone – richiedono risorse preziose e limitate. Recuperare questi elementi può ridurre del 30% l’impatto ambientale della produzione, alimentando l’innovazione verde e riducendo la dipendenza dalle importazioni. Un passo essenziale per costruire un futuro più sostenibile.


12.10– 12.20


W3DS: Innovazione Circolare nella Bioedilizia e Stampa 3D


W3DS: Innovazione Circolare nella Bioedilizia e Stampa 3

Michele De Siati

Wast3d Shells – W3DS

W3DS, startup fondata nel 2023, ha sviluppato un’innovativa tecnologia di recupero e trasformazione dei gusci di mitili e molluschi, tradizionalmente considerati rifiuti, in materiali ecosostenibili per l’industria della bioedilizia e della stampa 3D. L’azienda sfrutta il carbonato di calcio presente nei gusci per creare materiali ad alto valore aggiunto, utilizzabili sia nella costruzione di strutture abitative sostenibili, sia in processi di additive manufacturing, riducendo al contempo l’impatto ambientale.
L’intervento analizzerà l’intero processo di valorizzazione del rifiuto marino, dalle fasi di
raccolta e lavorazione fino all’applicazione pratica dei materiali ottenuti in ambito edilizio. Si esploreranno le tecnologie proprietarie di W3DS, che coniugano il recupero di scarti naturali con tecniche di stampa 3D avanzate, evidenziando come questa sinergia possa aprire nuove opportunità nel settore della costruzione ecosostenibile.
Verranno discussi i risultati raggiunti e le prospettive future, come l’ottenimento del criterio “End of Waste” per i gusci di mitili, che permetterà di espandere ulteriormente il mercato per questi materiali innovativi. Il modello di W3DS rappresenta un esempio concreto di come l’economia circolare possa trasformare i rifiuti in risorsa, favorendo una nuova visione del costruire, orientata alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente.


12.20– 12.30

Filiere circolari del futuro: la visione di AraBat tra vegetali e batterie