Il Riciclo della Plastica: sfide e opportunità

La plastica è uno dei materiali più ampiamente utilizzati al mondo, presente negli imballaggi, nei prodotti per la casa, nell’elettronica e persino nell’abbigliamento. Tuttavia, la sua durata e il suo lento processo di decomposizione hanno portato a una crisi ambientale globale. Il riciclo della plastica aiuta a ridurre i rifiuti, risparmiare energia e minimizzare l’inquinamento. Comprendere i diversi modi in cui la plastica viene riciclata è essenziale per migliorare i nostri sforzi di sostenibilità.


Il riciclo della plastica oggi

La produzione globale di plastica ha raggiunto quasi 400 milioni di tonnellate nel 2021, segnando un aumento significativo rispetto ai decenni precedenti. Tuttavia, il problema principale non risiede solo nella quantità di plastica prodotta, ma nel fatto che solo una minima parte viene effettivamente riciclata. A livello mondiale, meno del 10% della plastica viene reimmessa nel ciclo produttivo, mentre il resto finisce in discarica, incenerito o disperso nell’ambiente, aggravando la crisi dell’inquinamento plastico. Questa inefficienza nel riciclo non è solo un problema tecnico, ma anche economico e politico: i costi del riciclo spesso superano quelli della produzione di plastica vergine, rendendo più conveniente per molte industrie continuare a produrre nuovo materiale invece di recuperare quello esistente.


L’Italia, nonostante gli sforzi nel migliorare la gestione dei rifiuti, non è esente da queste problematiche. Sebbene il paese vanti uno dei più alti tassi di riciclo in Europa, il riciclo effettivo della plastica resta limitato, con appena un terzo dei rifiuti plastici realmente riutilizzato. La restante parte viene esportata, incenerita o abbandonata in discariche, contribuendo alla dispersione di microplastiche nei suoli e nelle acque. La situazione italiana riflette una difficoltà globale: anche laddove esistono infrastrutture per il riciclo, il sistema non è sempre efficiente, e la qualità del materiale riciclato spesso non soddisfa le esigenze industriali.


Oltre agli aspetti tecnici ed economici, c’è anche una questione culturale da affrontare. La scarsa consapevolezza dei cittadini riguardo alle modalità corrette di smaltimento dei rifiuti porta spesso alla contaminazione dei materiali riciclabili, rendendone più difficile il trattamento. Inoltre, la crescente diffusione di prodotti monouso e imballaggi complessi ostacola ulteriormente il processo di riciclo. Affrontare la crisi della plastica non significa solo migliorare la tecnologia di riciclo, ma anche ripensare il nostro intero approccio alla produzione e al consumo, promuovendo modelli di economia circolare che riducano la necessità di nuova plastica e incentivino il riuso e la sostenibilità.


Secondo uno studio del Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea, il riciclo meccanico della plastica offre significativi vantaggi ambientali rispetto ad altre forme di gestione dei rifiuti plastici, come il recupero energetico tramite incenerimento. Tuttavia, il rapporto evidenzia che l’efficacia del riciclo dipende dalla qualità del materiale raccolto e dalla purezza dei polimeri. Pertanto, migliorare la raccolta differenziata e sviluppare tecnologie di selezione avanzate sono passi fondamentali per aumentare i tassi di riciclo e ridurre l’impatto ambientale complessivo dei rifiuti plastici.


Plastiche facili da riciclare

Non tutte le plastiche sono uguali, e diversi tipi richiedono metodi di riciclo distinti. Le plastiche sono classificate in sette categorie in base alla loro composizione chimica, ognuna con un proprio processo di riciclo.


Il Polietilene Tereftalato (PET) è comunemente usato per bottiglie e contenitori alimentari. È una delle plastiche più riciclate al mondo. Il processo di riciclo prevede la raccolta e la selezione dei rifiuti in PET, la pulizia per rimuovere i contaminanti, la triturazione in piccoli fiocchi e la fusione per creare nuovi prodotti come fibre in poliestere, nuove bottiglie e materiali da imballaggio. Il riciclo del PET riduce significativamente l’impronta di carbonio rispetto alla produzione di plastica vergine.


Il Polietilene ad alta densità (HDPE) si trova nei contenitori per latte, flaconi di detersivi e tubature. È un materiale durevole e resistente ai prodotti chimici, il che lo rende altamente riciclabile. Il processo di riciclo include la selezione, il lavaggio e la fusione dell’HDPE in pellet, che vengono poi modellati in nuovi prodotti plastici come bidoni, mobili da esterno e sistemi di tubature.


Il Polipropilene (PP) è utilizzato in contenitori alimentari, tappi di bottiglie e componenti automobilistici. È relativamente facile da riciclare, sebbene richieda un punto di fusione più elevato rispetto ad altre plastiche. Il processo di riciclo include la selezione, la pulizia, la triturazione e la fusione del PP in pellet che vengono impiegati nella produzione di tessuti, contenitori di stoccaggio e nuovi materiali da imballaggio.


Plastiche difficili da riciclare

Il Cloruro di Polivinile (PVC) è comunemente impiegato in tubature, pavimentazioni e attrezzature mediche. È difficile da riciclare a causa della sua complessa struttura chimica e della presenza di additivi. Il riciclo meccanico, che consiste nel macinare il PVC in pezzi più piccoli per riutilizzarlo in nuovi prodotti, è possibile ma limitato. Tecniche di riciclo chimico più avanzate sono in fase di sviluppo per scomporre il PVC nei suoi componenti di base per il riutilizzo.


Il Polietilene a Bassa Densità (LDPE) è ampiamente usato in sacchetti di plastica, pellicole termoretraibili e flaconi comprimibili. Questo tipo di plastica è meno frequentemente riciclato a causa della sua leggerezza e dei problemi di contaminazione. Tuttavia, l’LDPE può essere riciclato tramite processi che prevedono la fusione e la riformazione in nuove pellicole plastiche, sacchi per la spazzatura e legname composito.


Il Polistirene (PS), noto anche come Styrofoam, viene utilizzato per bicchieri usa e getta, materiali da imballaggio e isolamento. È difficile da riciclare a causa della sua struttura leggera e dell’elevato rischio di contaminazione. I metodi di riciclo tradizionali prevedono la fusione del polistirene in blocchi solidi utilizzabili per materiali da costruzione, ma stanno emergendo tecniche di riciclo chimico più avanzate per migliorarne l’efficienza.


Altre plastiche, come bioplastiche, policarbonato e polimeri complessi, non rientrano nelle sei categorie principali. Il loro riciclo è complesso poiché richiede processi specializzati come la pirolisi, la gassificazione o la decomposizione chimica per scomporle in materie prime riutilizzabili.


Riciclo Meccanico

I due principali metodi di riciclo della plastica sono il riciclo meccanico e il riciclo chimico.


Il riciclo meccanico è il metodo più comune e prevede la lavorazione fisica dei rifiuti plastici. Il processo inizia con la raccolta e la selezione, assicurando che i diversi tipi di plastica siano separati correttamente. Successivamente, la plastica viene lavata per rimuovere le impurità prima di essere triturata in piccoli fiocchi o granuli. Questi fiocchi vengono poi fusi e riformati in nuovi prodotti.


Sebbene il riciclo meccanico sia un metodo efficiente per il riutilizzo della plastica, presenta alcune limitazioni. Ogni volta che la plastica viene riciclata attraverso questo metodo, la sua qualità si deteriora, il che significa che può essere riutilizzata solo un numero limitato di volte prima di diventare inutilizzabile. La presenza di coloranti, additivi e plastiche miste può inoltre rendere il riciclo meccanico meno efficace. Nonostante queste sfide, il riciclo meccanico rimane una strategia chiave per ridurre i rifiuti plastici e promuovere la sostenibilità.


Riciclo Chimico

Il riciclo chimico, invece, utilizza varie tecnologie per scomporre la plastica a livello molecolare. Questo metodo consente di convertire la plastica nei suoi componenti chimici originali, che possono poi essere utilizzati per produrre nuovi materiali plastici con la stessa qualità della plastica vergine. A differenza del riciclo meccanico, questo processo non degrada il materiale nel tempo, permettendone un riciclo potenzialmente infinito.


Esistono diverse forme di riciclo chimico, tra cui pirolisi, depolimerizzazione e gassificazione. La pirolisi prevede il riscaldamento della plastica in assenza di ossigeno per produrre combustibili e sostanze chimiche grezze. La depolimerizzazione scompone la plastica nei suoi monomeri originali, che possono essere riutilizzati per creare nuova plastica. La gassificazione converte i rifiuti plastici in gas sintetico, che può essere utilizzato come fonte di energia o trasformato in prodotti chimici utili.


Metodi Alternativi di Riciclo

Oltre al riciclo meccanico e chimico, i ricercatori stanno esplorando altre soluzioni innovative per il riciclo della plastica. Il riciclo biologico prevede l’uso di enzimi e microrganismi per scomporre la plastica in sottoprodotti naturali riutilizzabili. Alcuni batteri e funghi sono stati scoperti con la capacità di digerire determinati tipi di plastica, offrendo una possibile svolta nella gestione dei rifiuti plastici.


Un altro approccio è il recupero energetico, in cui le plastiche non riciclabili vengono bruciate in ambienti controllati per generare energia. Sebbene questo metodo impedisca che la plastica finisca nelle discariche, solleva preoccupazioni ambientali a causa delle emissioni prodotte durante la combustione.


Conclusione

Il riciclo della plastica è essenziale per affrontare l’impatto ambientale dei rifiuti plastici. Comprendendo i diversi tipi di plastica e i rispettivi processi di riciclo, individui e industrie possono fare scelte più consapevoli. Mentre rimangono sfide, i progressi nella tecnologia del riciclo e nelle alternative sostenibili offrono speranza per un futuro con meno inquinamento da plastica.


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Emma Salioni

Laureata in Gestione dei contenuti digitali per i media, le imprese e i patrimoni culturali, Emma Salioni si interessa da sempre di sostenibilità ed economia circolare. Dopo un periodo passato a lavorare in Olanda, ha iniziato a collaborare con Tondo gestendo comunicazione e i social media, oltre che supportando l'organizzazione di hackathon ed eventi.