Pulizia dei fiumi: come proteggere le acque

Sversamenti oleosi nei fiumi: l’angolo cieco della protezione delle acque 

Pulizia dei fiumi: pochi sono i disastri ecologici che suscitano indignazione e voglia di cambiamento come gli sversamenti di oli nei mari. Ancora ricordiamo le immagini delle petroliere e della “marea nera” uscire da quelle navi gigantesche. Tuttavia un tipo di evento viene spesso ignorato: lo sversamento di oli nei fiumi. Infatti quanti disastri ecologici fluviali riusciamo a ricordare? Non molti. Ciò avviene per una ragione fondamentale: la magnitudo di tali eventi non è abbastanza intensa da riuscire ad essere proposta nei notiziari, oltre ad essere un evento con una intensità estesa e diluita nel tempo.

La minaccia invisibile per i fiumi e le acque

Questo vuol dire che siano meno rilevanti nel contesto ecologico? Niente affatto. Infatti è provato che gli sversamenti fluviali rappresentano la maggior fonte di inquinamento oleoso nei mari. Il secondo punto – probabilmente derivante dalla stessa causa – è la mancanza di una letteratura scientifica estesa ed aggiornata sulle caratteristiche peculiari che rendono gli sversamenti fluviali molto differenti da quelli marini. Ciò comporta di conseguenza anche un deficit nelle metodologie di azione contro tali eventi.  

Caratteristiche degli sversamenti dei fiumi: differenze chiave rispetto a quelli marini

E’ del 2021 uno studio che offre una panoramica della letteratura di riferimento. Tale studio rileva quali siano le caratteristiche che rendono gli sversamenti fluviali diversi da quelli marini:

1)la colonna d’acqua del corso d’acqua che disperde o ritiene la massa oleosa;

2) la formazione e azione di aggregati olio-particelle(OPA);

3)l’interazione dell’olio con la riva.

Oltre a queste vanno incluse le peculiarità del fiume interessato: torrente o fiume a grande portata, la natura delle rive e presenza di dislivelli sul letto del fiume e quindi la formazione di rapide.

Pulizia dei fiumi: River Oil – tecnologia innovativa per proteggere le acque dagli sversamenti oleosi

Il tema centrale quindi riguardante lo sversamento oleoso nei corsi d’acqua è la bassa capacità di comprenderne le caratteristiche fisiche ed idrogeologiche, nonché la mancanza di una presa di coscienza relativa alle dimensioni del problema. Inoltre non è ancora stata sviluppata una tecnologia che sia in grado di affrontare tale questione al di là di un singolo intervento emergenziale, cosa invece comune durante i versamenti marini. 

In questo contesto si innesta il nuovo progetto di River Cleaning: River Oil. Questo sistema opera con la stessa logica di River Cleaning Plastics, ossia un sistema di boe galleggianti azionate dalla corrente fluviale in grado di raccogliere gli sversamenti oleosi presenti sulla superficie. Al momento il percorso di sviluppo prevede due sistemi “River Cleaning Oil – Absorption Plug-In” e “River Cleaning Oil – Full Filtering”: il primo per sversamenti di piccola entità e che quindi necessitano solo di essere assorbiti e poi dismessi, il secondo invece è pensato per gli sversamenti più consistenti e quindi opera attraverso il risucchio e lo stoccaggio a riva degli oli sversati.



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River Oil Full Filtering System – River Cleaning by River Cleaning

River Oil: la tecnologia per combattere l’inquinamento oleoso nei fiumi

Le caratteristiche dell’inquinamento oleoso nei fiumi rendono le attività di ripulitura non facilmente standardizzabili, in particolar modo non sembrano esserci tecnologie adatte a tale scopo, se non nella minima parte di ripulitura delle sponde e dei sedimenti che su di esse si accumulano. Come nel caso del Delta del Niger nei pressi di Obodo, dove gli sversamenti sul fiume non potrebbero essere in alcun modo contrastati nel loro scorrere verso il mare anche a causa della lunghezza del percorso fluviale, ma è stato possibile solo grazie alle mangrovie. Per questo River Oil può rappresentare un vero e proprio “game changer” nella lotta ai rifiuti oleosi: un sistema operativo 24/24 con nessun costo energetico e di sicura efficacia ed applicabilità. E’ anche evidente che tale tecnologia possa avere degli spazi di applicabilità anche nei grandi sversamenti marini, come l’incidente della Deepwater Horizon del 2010.

Sversamenti nei fiumi: la necessità di tecnologie istantanee e continuative

Un’altra delle grandi insidie dei versamenti oleosi nei fiumi è rappresentata dal fatto che in alcune circostanze esso è causato da un povero od inesistente controllo degli sversamenti industriali e di raffinerie. Pur contando su di una sempre maggiore coscienza rispetto alla sostenibilità dei rifiuti prodotti dalle attività industriali, in passato ci si è trovati ad affrontare episodi come nel fiume Kalamazoo in Michigan, dove la bassa manutenzione ha causato lo sversamento di tonnellate di oli industriali. In generale, il livello di sversamento può non avvenire in maniera intensa ma può anzi diluirsi anche nel corso di molti anni. Ciò rende indispensabile, oltre ad una maggiore consapevolezza – anche a livello legislativo – l’esistenza di tecnologie in grado di operare in maniera istantanea e continua rispetto a questi fenomeni. 

River Cleaning Oil: la soluzione autoalimentata per la prevenzione dell’inquinamento oleoso

River Cleaning Oil vuole essere esattamente questo tipo di tecnologia. Adattabile, automatica, autoalimentata e non invasiva. La capacità di operare per tutta la larghezza del fiume, senza sosta, fornisce, ad ora, la migliore soluzione tecnologica per l’intervento e la prevenzione dell’inquinamento oleoso. Inoltre, un continuo processo di ricerca e sviluppo sarebbe in grado -grazie al design e concept innovativo ma semplice, quindi largamente scalabile e sviluppabile- di incrementare in maniera esponenziale la capacità di impatto di questa tecnologia. Un continuo processo di raccolta di dati ed expertise possono rendere la difesa dei corsi d’acqua e dei mari attraverso la tecnologia di River Cleaning uno dei più effettivi sistemi a livello globale.

Neutralizzare l’inquinamento oleoso: una priorità globale per lo sviluppo Sostenibile

In attesa che il riordino dei sistemi di raccolta e gestione dei rifiuti industriali e di raffinerie diventi sostanziale, è necessario neutralizzare il più possibile i livelli di inquinamento che ad ora stiamo subendo. Infine, questo si dimostra essere anche un ambito in cui più attori diversi sono chiamati in causa, rispondendo all’obiettivo globale di creare delle partnership per la risoluzione dei problemi di sviluppo sostenibile. 

Francesco Castellano

Francesco Castellano ha conseguito un Master in Business Administration, e ha maturato un'esperienza quasi ventennale nel campo della ricerca, della finanza, della consulenza e del business management. In questo periodo è stato impegnato in diversi tipi di progetti come consulente presso Bain & Company, ha lanciato le attività di Uber a Torino e ha lavorato nel dipartimento FP&A di General E... Continua a leggere

Francesco Castellano ha conseguito un Master in Business Administration, e ha maturato un'esperienza quasi ventennale nel campo della ricerca, della finanza, della consulenza e del business management. In questo periodo è stato impegnato in diversi tipi di progetti come consulente presso Bain & Company, ha lanciato le attività di Uber a Torino e ha lavorato nel dipartimento FP&A di General Electric.

Recentemente ha fondato Tondo, un gruppo di organizzazioni che si occupa di diffondere approcci e concetti di Economia Circolare, e di supportare le aziende nella transizione verso un futuro sostenibile e circolare. Francesco è anche l'ideatore e il coordinatore del Re-think Circular Economy Forum, un format di eventi organizzati in diverse città italiane per presentare le più importanti soluzioni di Economia Circolare.

Francesco è stato ospite di diverse università ed eventi, come l'Università Federico II, l'Università Bocconi, la LIUC - Università Cattaneo, l'Università di Pavia, l'Università di Padova, l'Università Cattolica, la IPE Business School, la 24ORE Business School, Campus Party, Torino Stratosferica, Visionary Days.

Francesco è appassionato di Economia Circolare, Innovazioni Cleantech, Venture Building e Imprenditorialità.